Movimento e Benessere: Il Futuro della Ortopedia e delle Protesi Articolari

La figura dell'ortopedico e l'utilizzo innovativo delle protesi
Categoria: Pillole di Salute

L’ortopedico si occupa delle patologie del sistema muscolo-scheletrico, che possono essere schematicamente suddivise in degenerative e post-traumatiche. Le prime sono dovute a un logoramento progressivo dei tessuti molli delle articolazioni, associato a patologie infiammatorie come l’artrosi, la degenerazione articolare e le tendinopatie. Per quanto riguarda i soggetti più giovani e sportivi, sono i traumatismi a coinvolgere l’apparato locomotore e i suoi esiti, che richiamano l’attenzione dell’ortopedico. Molto frequenti sono i traumi dell’articolazione del ginocchio, con lesioni legamentose, meniscali o della cartilagine, così come le instabilità post-traumatiche della caviglia e della spalla.

Le patologie ortopediche condividono spesso il sintomo del dolore e dell’instabilità articolare, che possono portare a una limitazione funzionale. Il dolore, soprattutto nella patologia artrosica, è di tipo meccanico e aumenta durante il movimento, crescendo di intensità nel corso della giornata, specialmente durante la deambulazione. Questo dolore può talvolta costringere il paziente a cercare sollievo assumendo una posizione seduta. Inoltre, vi è una limitazione funzionale o rigidità, soprattutto mattutina, correlata al grado di artrosi, che è causata dalla retrazione capsulo-legamentosa e dalla deformazione dei capi articolari.

L’ortopedico, esperto del sistema muscolo-scheletrico, non solo diagnostica e tratta le patologie degenerative e post-traumatiche, ma gioca anche un ruolo cruciale nel restituire ai pazienti una qualità di vita ottimale attraverso l’uso di protesi avanzate. Queste protesi, frutto dell’evoluzione tecnologica e della ricerca scientifica, rappresentano la sintesi perfetta tra la cura medica e l’ingegneria biomedica, offrendo soluzioni su misura che rispondono alle esigenze individuali di ogni paziente. Con una durata che può superare i 20 anni, con picchi addirittura di 25-30 anni, le protesi moderne incarnano la promessa di un futuro in cui la limitazione funzionale non è più un destino ineluttabile, ma un ostacolo superabile grazie al sapere e all’abilità dell’ortopedico.

Questo risultato è dovuto al costante miglioramento delle tecniche operatorie e alla qualità dei materiali impiegati. I fattori che influenzano la durata di una protesi sono molteplici, tra cui l’età del paziente, la densità ossea, il livello di attività fisica, il peso del paziente, il tipo di impianto e la tecnica di fissazione utilizzata.

Le protesi di ginocchio più moderne sono progettate per adattarsi all’anatomia di ciascun paziente, con un design che si adatta alle superfici articolari riducendo la necessità di ritagli ossei. Inoltre, sono realizzate con leghe metalliche più resistenti rispetto al passato e possono essere rivestite con materiali anallergici come titanio o tantalio, importanti per i pazienti allergici al nichel.

Molti pazienti che si sottopongono a un intervento protesico si chiedono se potranno continuare a praticare sport. È importante chiarire che, sebbene le nuove protesi siano più durature, sono comunque soggette a usura nel tempo. È fondamentale evitare sovraccarichi eccessivi sull’impianto, che potrebbero causare un’usura precoce. Tuttavia, ci sono sport che possono essere praticati in sicurezza, come nuoto e ciclismo, mentre sport ad alto impatto o che sollecitano eccessivamente l’articolazione, come sport di contatto o corsa, potrebbero essere meno consigliati.

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